La musica è uno dei primi elementi che, accompagnando gli incontri di danza del ventre,
amplifica le potenzialità terapeutiche di quest'ultima, essendo di per se stessa
un elemento benefico e curativo.
Essa infatti possiede alcune peculiarità, da lungo tempo studiate nell'ambito
della musicoterapia, che hanno specifiche influenze fisiche e psichiche globalmente
definite effetto di rilassamento.
Il cuore della musica orientale batte ritmi distensivi, pacificanti e tranquilli
ma, allo stesso tempo, rallegranti i quali attivano facilmente una risonanza sui
nostri ritmi fisiologici che tendono ad entrare in sintonia con essi.
Ne conseguono emozioni positive e sentimenti salutari come serenità, gioia, senso di fiducia nelle proprie abilità e intimità con se stessi, che dipingono di nuova luce
persino i volti delle esordienti che decidono di sperimentare le prime lezioni
di danza orientale. Forse sono proprio espressioni come queste che, catturate
sui volti delle danzatrici orientali, hanno generato nuove denominazioni di questa
disciplina nota anche come danza della felicità.
Il rilassamento è agevolato anche dalla monostrumentalità dominante in queste
musiche flautate e piene di suoni ritmati, vibrati e profondi, prodotti da strumenti
a corda, a percussione o aerofoni, lontani dagli interessi e dalle consuetudini
musicali occidentali ormai piene di chitarre elettriche e suoni ottenuti da sintetizzatori.
Inoltre diversi studi neuropsicologici, compiuti grazie all'ausilio di moderne
tecniche di bioimmagine, hanno evidenziato come in tali melodie le combinazioni
sonore inarticolate e talvolta ripetitive stimolano la creatività dell'inconscio
attraverso l'attivazione di diverse aree dell'emisfero cerebrale destro, deputato
alle attività immaginative.La musica orientale è quindi, nella danza del ventre,
il primo passo verso il recupero di aspetti spesso sovrastati dalle richieste
logiche e razionali che la vita attuale ci rivolge costantemente.