venerdì 30 novembre 2012
perchè danzo?
venerdì 23 novembre 2012
Strumenti e musicisti
Il ritmo delle percussioni a volte è una magia così forte e potente da "legare"il nostro cuore ....
DARBUKA o tabla
strumento a percussione utilizzato nella musica classica,
popolare e moderna araba. Anticamente la forma cilindrica veniva fatta
con terracotta e sulla bocca superiore veniva tesa pelle di pesce.
Attualmente si trova più facilmente in alluminio e plastica perchè più
resistente all’umidità. Chiamato anche "iI cuore della musica araba".
ma solo la sonorità dell' al ud di questo trio palestinese, proveniente da una famiglia che da generazioni produce questi strumenti , può essere così struggente....
LAUD (Al Ud) é lo strumento più noto ed importante della musica Araba. Di
derivazione del più antico strumento persiano,chiamato "Barbat", l’ "Ud"
che letteralmente significa legno, assume questo nome quando fu
adottata la tavola armonica in legno in sostituzione di quella
originaria in pergamena. Tra l’VIII ed il X secolo aveva solo quattro
corde che rappresentavano i quattro elementi fondamentali della natura:
fuoco, acqua, terra e aria. Nel XV secolo il numero delle corde aumentò a
sei. Conosciuto anche dagli antichi Egizi, Assiri, Cinesi e Persiani,
oggi è l’unico strumento capace di seguire tutte le melodie è’ il
principe degli strumenti musicali e simbolo della musica araba moderna e
tradizionale. Preferito dai compositori, accompagna normalmente i
cantanti solisti.
QANUN discende della antica arpa egiziana, ha un ruolo importante
nella musica araba già dal X secolo. E’ uno strumento di ottone e legno a
forma trapezoidale che possiede 72 corde accordate a gruppi di tre, le
modulazioni e i cambi di tono sono dovute a piccole alette di bronzo che
si stringono quando si vuole aumentare il suono di una nota. Lo
strumento viene poggiato orizzontalmente sulle ginocchia o sul tavolo
del musicista che lo suona pizzicando le corde con le dita o con plettri
applicati agli indici.
giovedì 8 novembre 2012
le bambine e la danza orientale
Anche
per i bambini la danza del ventre offre la possibilità di lavorare in
modo completo sul corpo e permette di avviare
all'uso di parti dello stesso (torace, addome, bacino), a volte
trascurate da altre discipline e che diventano, a lungo andare, luogo
di contratture e rigidità.
La danza orientale non richiede una particolare forma fisica per
praticarla, offre ai bambini una grande varietà di movimenti, permette
uno sviluppo armonioso del corpo e consente loro di accettarsi, in
particolare nel periodo pre-adolescenziale; attraverso la tecnica di
isolamento delle singole zone corporee, inoltre, favorisce una maggiore
coordinazione.
La danza del ventre, definita arte liberatoria, in quanto basata
sull'improvvisazione, ben si sposa con la naturale spontaneità dei
bambini, ne permette la libera espressione delle energie e delle
emozioni ed, essendo priva di schemi rigidi, ne stimola la creatività.
La danza per i bambini prevede momenti di danza imitativa alternati a momenti di danza creativa.
L'' utilizzo della musica araba, in particolare delle percussioni,
consente l'esercizio e lo sviluppo del senso ritmico, dal momento che
le strutture ritmiche di questa musica sono diverse da quelle della
musica occidentale che normalmente i bambini ascoltano.
domenica 7 ottobre 2012
Tribal style Bellydance
La danza orientale ha visto negli ultimi anni una forte diffusione in Italia, diventando una vera e propria moda, con scuole, spettacoli e locali dedicati. Ma ultimamente si sente molto parlare anche di Tribal Bellydance. Vediamo di cosa si tratta.
Storia
e caratteristiche
L’American Tribal Style Bellydance, o ATS, è uno stile di danza nato negli USA alla fine degli anni Ottanta dalla creatività di Carolina Nericcio. L’obiettivo era esprimere una femminilità autentica, indipendente e non commerciale, basata sul piacere dell’aggregazione e dalla condivisione, in contrapposizione alla Cabaret Bellydance, che veniva vissuta come uno spettacolo seduttivo umiliante per la donna. Il suo vocabolario di movimenti si ispira alla Danza Orientale classica, ma anche alle danze di folklore del Nordafrica, alla Danza Indiana Baratha Natyam e al Flamenco e le danzatrici indossano costumi e gioielli dal forte richiamo etnico.
L’American Tribal Style Bellydance, o ATS, è uno stile di danza nato negli USA alla fine degli anni Ottanta dalla creatività di Carolina Nericcio. L’obiettivo era esprimere una femminilità autentica, indipendente e non commerciale, basata sul piacere dell’aggregazione e dalla condivisione, in contrapposizione alla Cabaret Bellydance, che veniva vissuta come uno spettacolo seduttivo umiliante per la donna. Il suo vocabolario di movimenti si ispira alla Danza Orientale classica, ma anche alle danze di folklore del Nordafrica, alla Danza Indiana Baratha Natyam e al Flamenco e le danzatrici indossano costumi e gioielli dal forte richiamo etnico.
Nell’esecuzione
due sono le caratteristiche essenziali della Tribal Bellydance: si
esegue sempre
in gruppo
(o Tribe, formata da almeno tre persone) ed è e basata
sull’improvvisazione.
Le danzatrici della Tribe riescono ad ottenere una grande
coordinazione nell’esecuzione, pur in assenza di coreografia,
perché utilizzano per comunicare tra loro un vocabolario di
movimenti codificati, gesti fatti con le braccia, la testa, le mani o
suoni vocali. Tutte le danzatrici hanno il loro momento di visibilità
e danzano per sé stesse, per
il piacere di danzare
e non per intrattenere.
La
Tribal Fusion e le evoluzioni del Tribal Style
La Tribal Bellydance, in quanto fusione di diverse discipline, è una forma espressiva in continua evoluzione. Negli ultimi anni ha conosciuto una grande diffusione, dando vita a sottogeneri. Il più conosciuto di questi è la Tribal Fusion, un’evoluzione che integra ai movimenti della Tribal bellydance lo stile Popping dell'hip hop, il Flamenco, il Kathak e la Breakdance. Si danza solitamente su musiche elettroniche di fusione fra sonorità etniche e strumenti moderni. Portavoce di questo stile è Rachel Brice. Allieva di Carolina Nericcio, la Brice ha sviluppato uno stile proprio utilizzando movimenti dello yoga, della breakdance e dell’hip hop. Rachel ha sviluppato un linguaggio corporeo che valorizza la sua straordinaria flessuosità e che, unito ad un look selvaggio e glamour, ha fatto di lei un’indiscussa icona della danza contemporanea. Altre evoluzioni meno note della Bellydance classica e del Tribal style sono il Tribaret, la Alternative Bellydance, la General Bellydance Fusion e altre
La Tribal Bellydance, in quanto fusione di diverse discipline, è una forma espressiva in continua evoluzione. Negli ultimi anni ha conosciuto una grande diffusione, dando vita a sottogeneri. Il più conosciuto di questi è la Tribal Fusion, un’evoluzione che integra ai movimenti della Tribal bellydance lo stile Popping dell'hip hop, il Flamenco, il Kathak e la Breakdance. Si danza solitamente su musiche elettroniche di fusione fra sonorità etniche e strumenti moderni. Portavoce di questo stile è Rachel Brice. Allieva di Carolina Nericcio, la Brice ha sviluppato uno stile proprio utilizzando movimenti dello yoga, della breakdance e dell’hip hop. Rachel ha sviluppato un linguaggio corporeo che valorizza la sua straordinaria flessuosità e che, unito ad un look selvaggio e glamour, ha fatto di lei un’indiscussa icona della danza contemporanea. Altre evoluzioni meno note della Bellydance classica e del Tribal style sono il Tribaret, la Alternative Bellydance, la General Bellydance Fusion e altre
ORIENTAL FLAMENCO
In Andalusia si sono incontrate tante culture diverse ma è
quella araba che, raggiungendo il suo massimo splendore proprio
durante i 700 anni di dominazione su questo territorio, ha lasciato
l’impronta più forte anche nella musica. Il Flamenco affonda le
sue origini proprio in questo ambiente e quindi parlare di
Flamenco-arabo oggi non rappresenta un’invenzione dei nostri tempi
ma semmai un richiamo al passato.
martedì 3 luglio 2012
La posizione e l'importanza delle mani e delle braccia.
Il medio e l'anulare sono accostati ma occorre mantenere tutta la mano rilassata, senza che "cada" verso il basso: le punte delle dita devono essere allineate con il braccio e, generalmente, le palme sono rivolte verso il basso.
Poichè durante la danza le mani sono quasi sempre in movimento non mantengono la posizione fondamentale ma seguono i movimenti delle figure e li accentuano.
Solo con le braccia poi le figure assumono l'espressività globale tipica della danza.
Sono le braccia, infatti, a sottolineare e completare i movimenti del corpo ed i passi per cui è importante abituarsi ad abbinare sin dall'inizio la corretta postura delle braccia.
Questa prevede l'arretramento ed il rilassamento delle spalle poichè solo in questo modo il torace si dilata ed il corpo viene messo in risalto.
Inoltre l'energia per sollevare le braccia parte sempre dal gomito , che deve essere tenuto alto ma rilassato, per abbassarle, invece, l'energia parte dal polso.
domenica 27 maggio 2012
i movimenti delle anche
gli ancheggi laterali
I
piedi sono entrambi ben appoggiati a terra. Occorre immaginare che
accanto ad ogni fianco siano presenti degli oggetti da spingere via
con le anche. Naturalmente il peso del corpo si trova sempre dalla
parte dell'anca che viene spinta in fuori ed il bacino è sempre
dritto e sciolto nella posizione fondamentale. Perchè i movimenti
delle anche vengano isolati con efficacia il busto deve rimanere il
più fermo possibile.
Il
movimento unilaterale dell'anca
Dopo
aver assunto la posizione fondamentale si sposta il peso del corpo su
un piede, che deve rimanere saldamente “radicato” a terra, e si
solleva il piede opposto che poggia a terra solo con la punta .
Occorre immaginare che l'anca alzata sia sospesa ad un filo che nel
momento in cui viene tirato verso l'alto alza l'anca e nel momento in
cui viene rilasciato la fa ricadere verso il basso. Durante
l'esecuzione del movimento i piedi sono paralleli, il ginocchio della
gamba alzata non si avvicina all'altro , il busto è fermo e la gamba
in appoggio non segue il movimento dell'altra anca molleggiando.
la postura nella danza
La
postura
una
postura corretta non solo è presupposto indispensabile ma
rappresenta anche la condizione necessaria per isolare le singole
parti del corpo.
Il
peso del corpo deve essere distribuito sui piedi nel modo giusto e
gravare principalmente sui talloni e la parte esterna della pianta. I
piedi rimangono completamente
appoggiati
a terra, paralleli e divaricati, ad una distanza pari alla larghezza
del bacino.
Le
ginocchia sono leggermente piegate ed il bacino lievemente flesso in
avanti sino ad assumere una posizione verticale mantenendo i glutei
rilassati.
La
schiena deve essere dritta e le spalle portate leggermente indietro
senza irrigidirle ma mantenendole rilassate.
Infine
la testa dritta come se ad essa fosse collegato un filo che la tira
verso l'alto senza , con questo, spostare il mento che rimane dritto
ciò né proteso in avanti né rivolto verso il basso.
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