Khaliji:
è una danza tradizionale eseguita durante feste e celebrazioni, in
Arabia Saudita e in altri paesi del Golfo. I sauditi si riferiscono a
questo stile con i termini “raqs khaliji”(danza khaliji) che
significa danza del Golfo. In Qatar è chiamata “rags khaliji” e
in Kuwait “Samri “(Saumri) sulla base del ritmo sul quale questa
danza si esprime. Negli emirati arabi viene chiamata “Na’ashat”
in riferimento ai movimenti oscillanti della testa che le donne
compiono per muovere i capelli.
La danza khaliji viene
eseguita dalle donne per il loro divertimento durante feste e
celebrazioni come i matrimoni. In Kuwait, donne e uomini possono
stare sui due lati opposti della stanza, ma in Arabia Saudita le
donne sono rigorosamente separate dai maschi e la musica viene
suonata da donne. Questa danza può essere presentata in gruppo o a
coppie ed è per lo più improvvisata. Le danzatrici ripetono i passi
molte volte, improvvisando movimenti tradizionali ed accettando
l’introduzione di idee originali ed innovative.
Le ragazze
giovani che si alzano a danzare sono consapevoli che verranno
valutate per un eventuale matrimonio con un figlio, un fratello, un
cugino o un parente in genere da coloro che rimarranno sedute ad
assistere alla loro performance. Si dice che le donne anziane non
amino le ragazze timide e che incoraggino le giovani a danzare.
Il
khaliji è una danza che, come il costume tradizionale, ha assorbito
aspetti originali del luogo e differenze tribali, diventando più
uniforme attraverso l’area del Golfo con la modernizzazione della
Penisola Arabica. Durante le improvvisazioni naturali di gruppo le
donne apportano gesti e movimenti che hanno visto in video o alla
televisione su canali di altri paesi arabi.
Mentre il khaliji
viene eseguito su musica popolare moderna, al giorno d’oggi c’è
un ritmo tradizionale molto distintivo, il ritmo adany dello Yemen,
che i musicisti occidentali chiamano khaliji: un ritmo ipnotico di
2/4 (1+2 pause) con due forti accenti e una pausa. Tuttavia esistono
molti ritmi khaliji.
“…non è possibile definire un solo
ritmo khaliji. I ritmi nell’area del Golfo, che comprende il
Kuwait, l’Iraq, l’Arabia Saudita, Dubai, Abu Dhabi, Bahrain,
Qatar, Oman e gli Emirati, sono chiamati ritmi khaliji e ne
comprendono a centinaia. La maggior parte dei ritmi in questa area
hanno poca influenza tra loro. La maggior parte provengono dalle
tribù del deserto arabo, dall’India e dagli schiavi africani che
hanno introdotto diversi ritmi e la velocità di esecuzione che varia
da tribù a tribù ed in base alle emozioni scaturite dal testo delle
canzoni.”. Hossam Ramzy
La danzatrice esegue un passo
cadenzato: il piede che tiene il tempo più accentato “cade” a
terra sull’intera pianta, mentre l’altro si muove in mezza punta
sul “mezzo tempo” e vicino al tallone dell’altro piede.
Il
passo eseguito sulla mezza punta solleva la danzatrice e conferisce
alla danza la tipica caratteristica di rimbalzo, leggerezza ed
elasticità.
La danzatrice si muove verso la direzione del piede
piatto, con il piede in mezza punta che resta leggermente dietro.
Questo tipo di passo cadenzato viene utilizzato similmente in
molti altri paesi, inclusi l’Afghanistan, il Marocco, la Nubia e
nel balletto russo. Ciò non è sorprendente se si tiene conto degli
avvenimenti storici che caratterizzarono queste regioni.
Questa danza è inoltre caratterizzata dai movimenti del
busto e delle spalle, ad esempio la vibrazione delle spalle che viene
oltremodo enfatizzata dagli ornamenti del costume. Quest’ultimo può
essere tenuto contro i fianchi per sottolinearne le movenze che
diversamente non sarebbero visibili attraverso l’ampio abito.
Melinda Smith (antropologa) suppone che in origine alcuni
movimenti rappresentassero azioni quotidiane svolte dai pescatori di
perle e che la rotazione dei capelli e il gioco ondulatorio
dell’abito fosse ad imitazione delle onde del mare. Questo è
verosimilmente credibile in seno alle tribù che vivevano sulle coste
affacciate sul Golfo. E’ possibile che nelle zone interne
dell’Arabia Saudita le caratteristiche fossero diverse.
Altra
peculiarità tipica dello stile khaliji è il movimento
della
testa e dei capelli. Le donne sono molto orgogliose
della
loro chioma ed alcune ne fanno una amichevole
competizione
facendola crescere ed esibirla nella danza.
A
causa delle caratteristiche climatiche, la stratificazione degli
indumenti è un’usanza tipica della Penisola Arabica: mantiene il
giusto grado di umidità corporea e protegge dai raggi solari.
Il
“thawb nashal” è un vestito largo e semi – trasparente creato
come copri abito da indossare sopra ad una tunica (dharaah o kaftan)
spesso ricamata sui polsini e a pantaloni di origine turca (sirwaal),
ricamati sulla fascia che chiude la parte inferiore a livello della
caviglia. Il “thawb” viene confezionato con tessuti quali lo
chiffon o seta, riccamente decorati con fili metallici, lustrini o
ricami in seta. Essa rappresentava un evidente simbolo di agiato
stato sociale.
L’ampiezza delle maniche consente di
portare sopra la testa ed usarle a guisa di velo.
La
parte centrale del thawb e gli orli delle maniche sono ornati da
meravigliosi ricami, lustrini e a volte da gioielli e gingilli. In
origine, questo abito tradizionale aveva delle varianti che si
distinguevano da regione a regione. Tuttavia, la diffusione dell’uso
della macchina da cucire negli ultimi trent’anni, la
modernizzazione e l’urbanizzazione della Penisola Arabica ha
portato a confonderne le caratteristiche originali e divenendo un
capo d’abbigliamento utilizzato da tutte le donne del Golfo.
Il
thawb viene spesso definito “l’abito da cerimonia nuziale” in
quanto tutte le donne del Najd ne indossano uno in occasione delle
feste di matrimonio.
Melaya:
è una danza legata alla tradizione alessandrina. La danzatrice gioca
abilmente con un grande e pesante tessuto nero, quello che in origine
veniva utilizzato per coprirsi, mettendo in evidenza la propria
femminilità attraverso movenze civettuole che la rendono molto
accattivante.