EL TANNURA
La danza dei dervisci rotanti, prende il nome dal particolare indumento usato dai danzatori, ovvero la tannura, la gonna che rappresenta il rituale dei dervisci "volteggianti" , ricco di allusioni cosmologiche.
Il fulcro di questa danza sono proprio i giochi di colore e i suggestivi effetti cromatici dati dalla rotazione delle gonne sovrapposte e vivacemente colorate, che rispecchiano l'allegria e la semplicità del popolo egiziano.
Troviamo due correnti principali:
la prima è quella della danza rituale dei dervisci volteggianti, parte integrante del sema (ascolto) della Turchia, poi diffusa in altre regioni del mondo islamico tra cui l'egitto, dove questo rituale fu praticato dal 1500 al 1900.
La seconda matrice è quella rurale della valle del Nilo. L''orchesta, composta da strumenti tipo il darabukka, il bendir e il duff , scandisce il movimento dei danzatori, finchè esso non acquista un ritmo incalzante, che culmina nella trasformazione del danzatore in un caleidoscopio di forme colorate. Tra danze e rituali, vengono intonate le sure del Corano con il richiamo alla pregheria Allah El Akbàr, gli aspetti simbolici della gestualità esoterica si trasformano in uno spettacolare coreografia che mette in evidenza la figura dei due ballerini, i due tannura, esaltando il gioco della rotazione delle gonne. I musicisti e ballerini costruiscono uno straordinario percorso mistico, attraverso la quasi ossessiva ripetizione di ritmiche percussive e la rotazione del corpo e della tannura, che riproduce il cammino del sole e degli astri. In realtà queste musiche e danze simboleggiano il rapporto tra cielo e terra, tra corpo e anima, tra Allah e l'uomo.
Il fulcro di questa danza sono proprio i giochi di colore e i suggestivi effetti cromatici dati dalla rotazione delle gonne sovrapposte e vivacemente colorate, che rispecchiano l'allegria e la semplicità del popolo egiziano.
Troviamo due correnti principali:
la prima è quella della danza rituale dei dervisci volteggianti, parte integrante del sema (ascolto) della Turchia, poi diffusa in altre regioni del mondo islamico tra cui l'egitto, dove questo rituale fu praticato dal 1500 al 1900.
La seconda matrice è quella rurale della valle del Nilo. L''orchesta, composta da strumenti tipo il darabukka, il bendir e il duff , scandisce il movimento dei danzatori, finchè esso non acquista un ritmo incalzante, che culmina nella trasformazione del danzatore in un caleidoscopio di forme colorate. Tra danze e rituali, vengono intonate le sure del Corano con il richiamo alla pregheria Allah El Akbàr, gli aspetti simbolici della gestualità esoterica si trasformano in uno spettacolare coreografia che mette in evidenza la figura dei due ballerini, i due tannura, esaltando il gioco della rotazione delle gonne. I musicisti e ballerini costruiscono uno straordinario percorso mistico, attraverso la quasi ossessiva ripetizione di ritmiche percussive e la rotazione del corpo e della tannura, che riproduce il cammino del sole e degli astri. In realtà queste musiche e danze simboleggiano il rapporto tra cielo e terra, tra corpo e anima, tra Allah e l'uomo.